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Sono circa mille al giorno i nuovi casi di tumore in Italia. Di questi il 40% può essere prevenuto adottando uno stile di vita corretto e diagnosticato il più precocemente possibile, prima, cioè, che si manifesti a livello clinico.
Per garantire equità nell’accesso a una diagnosi precoce, il Servizio sanitario nazionale effettua tre programmi di screening per la prevenzione dei tumori di cui due tipicamente femminili, seno e collo dell’utero, e il terzo dedicato a lei e a lui, colon-retto, ma assai frequente nelle donne, più di quanto si creda.
Perché solo tre? Purtroppo non per tutti i tipi di tumore esistono esami di screening efficaci, capaci cioè di individuare il tumore in gruppi di persone senza i sintomi della malattia e quindi in grado di selezionare quelle che richiedono ulteriori accertamenti.Parlane con il tuo medico, fai visite ed esami consigliati. Aderisci allo screening, se rientri nelle fasce di età a rischio.

Screening per il tumore del collo dell’utero

Il test impiegato finora nello screening per il cancro del collo dell’utero è il Pap-test.
Deve essere effettuato da tutte le donne di età compresa tra i 25 e i 64 anni ogni tre anni. Secondo le prove scientifiche disponibili è questo infatti l’intervallo di tempo che rende massimi i benefici dello screening e riduce al minimo i costi e le visite richieste.
L’intervallo, infatti, è sufficientemente breve per rendere poco probabile tra un test e l’altro lo sviluppo di un tumore, ma non così breve da individuare lesioni che regredirebbero spontaneamente e quindi da indurre a effettuare un trattamento che non sarebbe necessario.
Il Pap-test consiste in un prelievo di una piccola quantità di cellule del collo dell’utero, eseguito strofinando sulle sue pareti una spatolina e un tampone.
Le cellule prelevate, dopo essere state sottoposte a un particolare processo chimico, vengono analizzate al microscopio per valutare la presenza di alterazioni, che possono essere indice di una trasformazione in cellule tumorali.
Se il Pap-test non evidenzia nessuna anomalia, la donna viene invitata a ripetere l’esame dopo tre anni.

Fonte: http://www.salute.gov.it/portale/donna/dettaglioContenutiDonna.jsp?lingua=italiano&id=4511&area=Salute%20donna&menu=prevenzione

CategoryGinecologia

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